
La xerosi cutanea, comunemente nota come pelle secca, è una condizione che si manifesta con una secchezza anomala dell’epidermide, lo strato più superficiale della pelle, che può portare a sintomi come prurito, desquamazione e arrossamenti. Questo disturbo può avere diverse cause, tra cui fattori ambientali, l’uso di saponi aggressivi o la presenza di altre patologie. Esaminiamo più nel dettaglio le cause, i sintomi e le possibili soluzioni per gestire la xerosi.
Che cos’è la xerosi
La xerosi (dal greco “xerós”, che significa “secco”, “arido”) è una condizione dermatologica caratterizzata da un’eccessiva secchezza della pelle, dovuta a una riduzione del contenuto di acqua e di lipidi nello strato corneo. Questo danno del film idrolipidico causa una pelle ruvida, priva di elasticità, spesso accompagnata da desquamazione e crepe nella pelle, dette fissurazioni o ragadi.
La xerosi è più comune negli adulti, specialmente negli anziani, ma si manifesta anche nei bambini, a causa della loro pelle sottile, che trattiene meno l’umidità. Può essere accentuata durante i mesi invernali o in ambienti con aria molto secca.
Le zone più colpite sono:
- Gambe. La pelle delle gambe, soprattutto nella parte inferiore, è particolarmente vulnerabile alla xerosi a causa del numero limitato di ghiandole sebacee.
- Braccia. Anche le braccia sono spesso colpite dalla xerosi, specialmente nelle aree più esposte come gli avambracci. Le persone che utilizzano detergenti aggressivi o si lavano frequentemente possono notare una maggiore secchezza nelle braccia, caratterizzata da pelle ruvida e arrossamenti.
- Mani. Le mani, esposte frequentemente all’acqua, ai saponi e agli agenti atmosferici, tendono a diventare secche più facilmente. La xerosi delle mani, come quella delle braccia, è comune nelle persone che si lavano spesso, come i lavoratori sanitari o chiunque maneggi prodotti chimici, e si manifesta con pelle screpolata, irritata e pruriginosa.
- Piedi. I piedi, soprattutto la pianta e il tallone, possono essere soggetti a xerosi per via della pressione costante e dell’attrito che subiscono. La pelle dei piedi tende a ispessirsi, screpolarsi e, in alcuni casi, a formare calli. Questo fenomeno è aggravato dall’uso di calzature poco traspiranti e dalla disidratazione della pelle della zona plantare.
- Viso. La pelle del viso è esposta a vari fattori ambientali, come il sole, il vento e l’inquinamento, che possono contribuire alla secchezza. Anche detergenti e prodotti cosmetici non adatti possono rimuovere gli oli naturali della pelle, compromettendo la barriera cutanea e favorendo la perdita di idratazione.
Cause della xerosi
La xerosi può avere una serie di fattori scatenanti:
- Clima secco e freddo. L’aria secca, soprattutto nei mesi invernali, può contribuire alla perdita di umidità dalla pelle.
- Invecchiamento. Con l’età, la pelle produce meno sebo, diventando più fragile e suscettibile alla xerosi, che in questo caso viene detta xerosi senile.
- Lavaggi frequenti. Fare la doccia o il bagno troppo spesso, soprattutto con acqua calda, può rimuovere la barriera lipidica della pelle.
- Detergenti aggressivi e sostanze chimiche. L’uso frequente di detergenti e saponi aggressivi o di prodotti chimici irritanti può danneggiare la barriera lipidica, che diventa più suscettibile allo sviluppo dell’eczema xerotico.
- Farmaci. L’uso di determinati farmaci, come diuretici, beta-bloccanti, steroidi topici e retinoidi, può causare xerosi come effetto collaterale.
- Stile di vita. Alcune abitudini quotidiane, come bere poca acqua o seguire un’alimentazione povera di acidi grassi essenziali, vitamine e minerali, possono contribuire alla secchezza della pelle. Anche fumo e alcol possono disidratare la pelle e danneggiare la sua capacità di trattenere l’umidità.
- Stress e mancanza di sonno. La privazione di sonno aumenta i livelli di cortisolo nel corpo, l’ormone dello stress, che può contribuire all’infiammazione della cute. Questo incremento del cortisolo può ridurre la produzione di collagene e lipidi, compromettendo la barriera cutanea e favorendo la perdita di umidità. Inoltre, il sonno è associato a un aumento del flusso sanguigno alla pelle, che contribuisce a fornire nutrienti e ossigeno necessari per mantenere in salute la barriera cutanea.
- Predisposizione genetica. Alterazioni genetiche possono interessare proteine fondamentali per la barriera cutanea, come la filaggrina. La filaggrina è una proteina essenziale per la formazione e il mantenimento dello strato corneo della pelle. Pertanto, le persone con mutazioni nei geni della filaggrina hanno una barriera cutanea più debole, con predisposizione alla xerosi.
- Presenza di una patologia cutanea. La dermatite atopica o la psoriasi, due condizioni cutanee infiammatorie, spesso si associano alla xerosi per via di alcune caratteristiche comuni:
- Barriera cutanea compromessa: la barriera cutanea non riesce più a trattenere l’umidità, con la conseguente perdita di acqua attraverso la pelle e manifestazione della xerosi.
- Infiammazione cronica: sia la dermatite atopica che la psoriasi causano un’infiammazione cronica della pelle, che può contribuire a danneggiare ulteriormente lo strato corneo e favorire irritazioni e secchezza cutanea. In particolare, la pelle con tendenza atopica è spesso pruriginosa e screpolata, mentre nella psoriasi si osservano ispessimenti e placche secche e squamose.
- Turnover cellulare accelerato: nella psoriasi, il turnover cellulare è molto più rapido del normale e determina la formazione delle note squame. Anche la dermatite atopica presenta un’alterazione simile del turnover, con conseguente desquamazione e xerosi.
- Vulnerabilità agli agenti esterni: la pelle, già secca e infiammata, è più sensibile agli agenti irritanti esterni, come saponi e detergenti aggressivi, che possono peggiorare ulteriormente secchezza e irritazione.
- Malattie interne o sistemiche, come il diabete, l’ipo- e l’ipertiroidismo o l’insufficienza renale.
- Gravidanza o menopausa. Entrambe possono aumentare il rischio di xerosi, a causa delle significative fluttuazioni ormonali che influenzano la pelle.
Sintomi della xerosi
La xerosi si manifesta con sintomi evidenti, che possono verificarsi in modo intermittente o costante. Vediamo quali sono i principali:
- Secchezza e rugosità. La pelle appare ruvida al tatto e priva di elasticità.
- Desquamazione. La superficie cutanea si sfalda, rivelando piccole squame biancastre.
- Prurito. La secchezza intensa può causare un fastidioso prurito che, se non trattato, può portare a lesioni dovute al grattamento e a ferite sulla pelle. Queste lesioni possono trasformarsi in vie di accesso per batteri e altri agenti patogeni, aumentando così il rischio di infezioni.
- Sensazione di bruciore e di dolore
- Tensione cutanea. La xerosi si accompagna alla tipica sensazione di “pelle che tira”.
- Arrossamenti. Le aree colpite possono risultare arrossate e infiammate.
- Ragadi. In casi gravi, la pelle può screpolarsi ed essere più esposta allo sviluppo di infezioni.
Rimedi, trattamenti e consigli pratici
Esistono diverse strategie per gestire e ridurre i sintomi della xerosi:
- Idratare frequentemente la pelle. Utilizzare una crema idratante ed emolliente specifica, contenente ingredienti che ripristinano l’idratazione cutanea, riequilibrando la flora microbica e riducendo la sensazione di prurito spesso associata alla secchezza cutanea. Di frequente alla pelle secca manca l’urea, che si trova quindi in molte creme idratanti.
- Assumere liquidi a sufficienza. Bere acqua in abbondanza permette di mantenere la pelle idratata dall’interno.
- Usare gli umidificatori (in ambienti secchi). Mantenere l’umidità nell’ambiente in cui si soggiorna aiuta a prevenire l’eccessiva secchezza cutanea.
- Evitare saponi aggressivi. Preferire un detergente delicato, privo di sostanze irritanti, per proteggere la barriera lipidica naturale della pelle.
- Applicare una crema idratante subito dopo il bagno, quando la pelle è ancora umida.
- Limitare i bagni caldi e preferire acqua tiepida.
- Indossare abiti morbidi e traspiranti, evitando tessuti che possono irritare la pelle.
- Includere nella propria dieta alimenti ricchi di acidi grassi essenziali, come noci e pesce, e di vitamine, come frutta e verdura.
- Assumere degli integratori. La carenza di vitamina E, D, A, oppure di acidi grassi omega-3 può contribuire alla secchezza della pelle. Prima di iniziare l’integrazione è consigliato chiedere consiglio al medico o al farmacista.
Queste regole si applicano anche per la prevenzione della xerosi: l’adozione di queste abitudini quotidiane può infatti ridurre il rischio di secchezza e migliorare la capacità della pelle di trattenere l’umidità, mantenendola morbida e protetta.
Se la pelle secca persiste nonostante l’uso di rimedi domiciliari, o se causa dolore e ragadi, è consigliabile consultare un dermatologo. Il medico saprà formulare una diagnosi e potrà indicare trattamenti specifici, come corticosteroidi topici o altre terapie idratanti.
È essenziale trattare la xerosi per evitare complicazioni e garantire il benessere della pelle. Mantenere una corretta idratazione, utilizzare prodotti specifici e curare le proprie abitudini quotidiane può migliorare significativamente la qualità della vita di chi è affetto da questa condizione.
Fonti:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK565884
https://www.ide.it/patologie/eczema-asteatosico/

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